venerdì 29 dicembre 2017

L'assalto di Kelgard, parte 1

Nella primavera del 1996 i membri attuali della Compagnia del Capitone Mannaro, di ritorno dalle cripte naniche avendo recuperato la corona del principato umano di Heldegrad (custodita nei secoli precedenti dalle genti naniche), si ritrovarono ad agire nel piccolo territorio del modesto insediamento di Kelgard nella provincia imperiale del Wissenland.


Appropinquandosi al piccolo borgo situato su di una collina sopraelevata, in quella regione del Wissenland dove il territorio montuoso lascia il posto a una distesa poco fertile e rocciosa intervallata da oscure distese boschi, il gruppo fu preso d'assalto, cosa assai insolita, da una banda stranamente organizzata di Snotling: i più infimi membri della famiglia dei Pelleverde.


Pur avendo la meglio delle insignificanti creature poterono tuttavia constatare quanto vicina agli insediamenti umani fosse la minaccia umanoide in quella parte settentrionale del frammentato Impero: dalla strada ove la compagnia aveva subito l'imboscata era infatti già possibile intravedere le mura fortificate di Kelgrad, segno che gli umanoidi non avevano il benché minimo timore nello spingersi così vicino alle fortificazioni imperiali.


Alla fine della breve ma cruenta pugna, i membri della Compagnia poterono avvedersi che quello che sembrava il piccolo capo della banda di Snotling recava seco un pendaglio a forma di dente di ferro e, con meraviglia di tutti i membri del gruppo, Chula il Barba richiamò l'attenzione dei suoi compagni sul fatto che gli Snotling avessero con sé una quantità, seppur assai poco ingente, di monete imperiali della provincia: frutto di una ruberia effettuata sulle strade della regione o sospetta paga per conto di qualche soggetto terzo?



Giunti a Kelgard i Guerrieri del Capitone Mannaro ebbero modo di constatare la pochezza delle strutture difensive del borgo imperiale: il marchese locale non era nemmanco nel borgo, impegnato a debellare una incursioni goblinoide nelle immediate vicinanze settentrionali, sicché i pochi rimanenti rappresentanti dei Regolari di Kelgard, la guarnigione armata dell'insediamento composta da una ventina di membri, si trovarono quasi costretti a chiedere l'intervento degli avventurieri di passaggio per risolvere un immediato e scottante problema: gli umanoidi si accingevano a prendere d'assedio la Fattoria dei Ludwig, ad ovest di Kelgrad e proprio al limitare della regione montuosa dalla quale i nostri baldi eroi provenivano.


Come compenso, assicurava la guarnigione locale, il marchese von Padraig, signore di quel lontano e sperduto eremo imperiale, si sarebbe dimostrato senzameno generoso con quei mercenari di passaggio: la Fattoria dei Ludwig, infatti, rappresentava il principale apporto di legname pregiato dei territori del marchese e soltanto l'arrivo imprevisto di quella compagnia aveva dato una improvvisa e inaspettata speranza che potesse essere sottratta all'assedio dei goblinoidi locali.

Direttisi ad ovest, e ripercorrendo di fatto i passi già fatti per raggiungere Kelgard in cerca di un non trovato ristoro, Nestore, Ruahn, Chula e Cassius subirono una seconda, medesima e identica imboscata da parte degli Snotling lungo la strada imperiale: le creature umanoidi sembravano non desistere affatto e la constatazione che avessero oramai presidiato in maniera fissa la strada di accesso a Kelgard era fonte di grande preoccupazione per le sorti dello sperduto borgo imperiale.


Essendosi liberati nuovamente della trascurabile minaccia pelleverde, i nostri Guerrieri raggiunsero a notte oramai sopraggiunta le luci distinguibili in lontananza di una delle tante fattorie fortificate delle provincie imperiali, pronta ad affrontare l'ondata d'urto degli assalti umanoidi come in quel frammentato e incerto tempo succedeva sfortunatamente assai spesso nelle terre un tempo simbolo dell'unità e della forza politica dei discendenti di Sigmar.

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