giovedì 24 agosto 2017

Seduta Introduttiva 4 - Ritorno dai Prigionieri di Merigliano

Il gruppo degli Eroi era impegnato nella ricerca degli sfortunati prigionieri di Meragliano e avevano scoperto che gli Skaven, autori del rapimento, avevano assoldato diversi Minotauri per proteggere il proprio covo.

Tali Minotauri erano detti "Rattosi" e appartenevano ad uno speciale clan che allevava e addomesticava Ratti Giganti. Dopo il primo incontro col Minotauro nella Camera delle Torture (adibita a salottino di benvenuto dai già citati giganti bovinoidi), Recchiadipecora l'Elfo, avvezzo ormai a rimanere costantemente nelle retrovie, rimase talmente indietro da perdersi inesorabilmente nelle ombre dove venne divorato crudelmente da lombrichi mutanti senza che la fioca luce della lanterna potesse illuminare la macabra scena di morte.


Il gruppo si trovò quindi a dover fronteggiare i possenti Minotauri allevatori di Ratti in tre: Anodifuoco, il Mago Maestro dell'Alopecia, iniziò a confondere il Minotauro con le sue arti magiche, distogliendo la sua attenzione con buffetti incantati sul gigantesco nasone e impedendogli di colpire. Il Nano e il Barbaro tentarono di approfittare della situazione cercando di riempire di botte il Minotauro ormai privo dei suoi seguaci ratti alle spalle MA...


Da sotto il tavolo delle torture nell'angolo sbucò un secondo Minotauro, proprio di fianco al barbaro: il gigantesco uomo-bove, sbuffando possentemente dalle enormi froge anellate, tirò da sotto il tavolo un gigantesco sacco di juta dissiggillandolo TOSTO: dal grezzo contenitore fuoriuscirono altri ratti mutati giganti che, squittendo con lasciva furia animale, si gettarono sulle gambe del barbaro e alla gola del Mago Anodifuoco: quest'ultimo, sopraffatto dalla furia animalesca dei famelici topi non riuscì più a mantenere la concentrazione magica necessaria a confondere il Minotauro che aveva di fronte e, fra orrende urla disumane, venne divorato dai Ratti che gli saltarono alla gola senza paura di morire: Anodifuoco fu in grado di falciare soltanto uno dei giganteschi roditori prima che esso gli staccasse di netto la giugulare mettendo fine alla sua grama esistenza. Ora gli Eroi erano rimasti in due..

Il Barbaro cercò di perdere il controllo, di scatenare la sua rabbia foriera di morte MA il pensiero di sé stesso bambino accovacciato sulle scogliere dei mari del Nord a rimirare la pienezza della natura, gli infondeva un inutile e fuori luogo senso di pace fornendogli un quanto mai inopportuno autocontrollo: tutto ciò che riuscì a fare fu soltanto arrabbiarsi moltissimo per la sua assenza di rabbia, gesticolando violentemente e colpendo il mago morente che gli si aggrappava indosso cercando una improbabile salvezza.

L'Enano, zuppo degli schizzi di sangue del Mago trucidato dai giganteschi roditori imprecò e bestemmiò in nanico verso il Barbaro intimandogli di arrabbiarsi e di rilasciare la sua forza bruta: "Quando cazzo pensi di arrabbiarti maledetto ciccione indegno figlio di una cagna nordica?!" proruppe fra i denti giallastri, mentre iniziò egli stesso ad abbattere con ampi fendenti della sua asciona i toponi che, non sazi della carne di Anodifuoco, ora bramavano assaggiare il sapore della carne nanica fresca.


Proprio mentre finalmente il Barbaro si liberava dei rimanenti ratti e il Nano affondava un colpo deciso nella milza del suo Minotauro finendolo, successe l'IMPONDERABILE: dalle profondità del dungeon un gruppo di orchi armati fino ai denti sentì i muggiti doloranti dei Minotauri impegnati a difendere la Camera delle Torture e accorse con passi pesanti dalla porta più distante. Nello stesso istante dal corpo esanime del primo Minotauro caduto fuoriuscirono senza alcun motivo frotte di pipistrelli giganteschi che svolazzarono per la stanza e si gettarono famelici sul Barbaro ferito.

I due eroi erano ormai allo stremo delle forze, e così caddero, poco eroicamente e con molto dolore, bloccati per sempre nell'impassabile Camera delle Torture, prima di aver potuto trovare i prigionieri di Merigliano: il Barbaro fu il primo a cadere sotto i colpi di clava del Minotauro rimanente, mentre i pipistrelli già pregustavano il banchetto che avrebbero fatto delle sue carni nordiche: il nerboruto Barbaro portò con sé quasi tutti gli orchi prima di cadere.

Il nano, nel frattempo, ridotto ad una maschera di sangue, cercò di dimenarsi con le ultime forze contro l'invincibile avversario bovino mentre l'orco sopravvissuto gli urlava orrendamente nell'orecchio sinistro insulti ancestrali per distrarlo e favorire il padrone della Camera delle Torture. Il Nano riuscì a parare colpo dopo colpo le mazzate dirette verso di lui dal potente Minotauro ma, sventura delle sventure, mentre era concentrato a deviare le clavate imperiose dell'uomo bove, fu un pipistrello gigante a colpirlo infidamente sulle chiappe, staccandogli una natica di netto con i suoi denti affilati e provocando la ferita che annebbiò per sempre la vista al nano.

Poco si sa di cosa abbiano fatto i mostri dei corpi degli sfortunati Eroi: i prigionieri di Merigliano erano rimasti tali e la compagnia si era dissolta. Nuovi Eroi sarebbero sorti il giorno dopo, pronti ad affrontare nuove demenzialissime imprese: chi sarebbero stati? Sarebbero mai tornati sulle tracce dei Minotauri Rattosi? Lo scopriremo nelle prossime passionevoli puntate.

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