martedì 7 novembre 2017

Il ritrovamento della Lama del Bronzo Sbalzato

La abbondante ogressa calò la sua mazza poderosa sulla testa del goblin ammantato di nero e fu un tutt'uno di scheggie d'ossa, denti acuminati e brandelli di carne verdastra che proruppero in un unico PLAF: lo sciamano goblinoide era rimasto soltanto un torso ammantato di stracci neri, al posto della testa un grumo indistinto di sangue e frattaglie ove un tempo risiedeva la testa dal naso adunco e appuntito.

Slothessa girò lentamente la testa verso i suoi compagni con ebete sorriso compiaciuto, il volto ogresco sozzo dei resti della testa dello sciamano: "Fatto io" affermò fiera mentre Nestore la osservava sconcertato da dietro i suoi baffoni e Cassius finiva di trapassare l'ultimo goblin lanciere con la sua spada. "Eh ma sei una bestia" riuscì soltanto a chiosare Ziolello, aggiustandosi i parastinchi e massaggiandosi il ginocchio dolente per l'infortunio.

Ripoggiando lo sguardo sulla sua vittima, Slothessa si accorse del sacco di juta che lo sciamano traeva con sé: lo aprì con le ditone paffute e osservò il suo contenuto. Assieme a ninnoli luccicanti, monete assortite e funghi di varia natura, intravide il luccicare di un oggetto bronzeo. Insieme al resto della paccottiglia lo sciamano aveva accumulato per sé nel corso della sua carriera una spada rubata a chissà quale avventuriero chissà quanto tempo addietro: una lama perfettamente bilanciata, fatta di una speciale lega di bronzo, lunga e leggera come uno stiletto. Slothessa la estrasse dalla borsa e guardò alternativamente la sua clava e la spada di bronzo cercando di elaborare nella sua testa gonfia di lardo un elaborato ragionamento: cosa che le provocò un notevole mal di testa.


Alla fine di lunghi istanti passati assorta con sguardo inebetito rivolto verso l'altro, Slothessa partorì finalmente la sua decisione e, lasciando andare la sua nodosa clava, impugnò la spada di bronzo rivolgendosi felice verso i suoi due compagni: "Prendo io!" concluse e, fiera, si avviò verso l'uscita dove la Compagnia del Capitone Mannaro stava cercando la salvezza.

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